Eccomi qua, come nei migliori film o serie tv americane…
seduta al tavolino di Arnold (una caffetteria in stile Starbucks) a godermi il free Wi-Fi e il mio bicchierone di caffè americano fumante,
il tutto condito da una bellissima atmosfera tipicamente autunnale, dove fuori
comincia a fare piuttosto freschino, il vento tira forte e il cielo si fa
scappare qualche goccia di pioggia ogni tanto, come se fosse indeciso se
piangere un pò o no. Dimenticavo!!! Non posso non precisare il fatto che sono
in una delle città più belle del mondo: Firenze!
Devo ammettere che non sono mai stata una grande amante dell'Italia,
non so perché. Che poi, a dir la verità, non è neanche vero perché in fondo
questo paese mi piace, ci sono città meravigliose, posti marini bellissimi,
colline e montagne da favola ( oddio abbiamo anche l'odiosa nebbia , non
dimentichiamocelo) ma è come se tutto questo mi stesse un po’ troppo stretto.
Alle volte mi piace fantasticare sulle mie vite precedenti. Non vi capita mai
di dire " In una vita precedente devo essere stato…" solo per giustificare
un amore smodato e inspiegabile per qualcosa, un posto, un oggetto, un animale,
o una tipologia particolare di cose o persone?
A me succede spesso sapete. Non
conto più le volte in cui ho ripetuto nella mia testa quella frase,
terminandola sempre con un finale diverso e il più delle volte senza nessun
apparente senso logico. Tra le tante proposte abbiamo: ero un gatto, un'attrice,
un uomo, una strega, una ballerina, un albero, un'aquila, un pasticcere, una
bottiglia di sambuca, un’afroamericana, un'isolana, una regina, un paio di
scarpe, una mondina e tante altre ancora.
C'è una cosa in particolare, però,
che fin da bambina mi è sempre rimasta nel cuore.. il mare.
Lo scrissi anche
nella mia presentazione, se la mia mente ancor rimembra quel lontano di!( mamma
mia alle volte mi sorprendo di come riesco ad essere poetica o estremamente
scema).
Tornando al mare, mi è giunto alla mente proprio ora che una delle mie
canzoni preferite da bambina era proprio "Mare Mare" di Luca Carboni;
la ascoltavo con il mio papà ogni volta che facevamo un viaggio insieme, ed io
puntualmente infilavo la testa fuori dal finestrino e cominciavo a cantarla a
squarciagola ingurgitando , ovviamente, 3/4 degli insetti di tutta la pianura
padana… e per chi non fosse pratico del posto vi assicuro che ce ne sono
davvero tanti!
Non so voi, ma io quando sento l'aria marittima è come se
cominciassi a frizzare, il sedile dell'auto diventa come incandescente e non
posso fare a meno di salticchiare come se qualcuno mi stesse prendendo a pizzichi
il sedere.
Quando finalmente arrivo li, sulla spiaggia, e tocco la sabbia con i
piedi nudi… ecco…. capisco davvero di essere a arrivata a casa, potrebbe anche
finire il mondo che io so di essere nel posto giusto, dove nulla o tutto mi può
succedere. In particolare, il momento della giornata in cui preferisco il mare
è la sera, al crepuscolo, quando quell'immensa distesa d’ acqua copre il sole
con la sua coperta umida di pesci e resta solo la luce rosa, rossa, arancione e
gialla. Pace. Quella parte del giorno e della mia vita io la chiamerei
così…
..PACE...
L'intera giornata vale la pena di essere vissuta solo per quel
momento, così breve e così interminabile. La spiaggia vuota, una leggera brezza,
il mare calmo,(magari uno Spriz in mano) qualche gabbiano stanco che vola
rasentando l'acqua, una ragazza che corre sul bagnasciuga ascoltando la musica,
profumo di pesce, la luce del faro lontano che comincia a vedersi nitidamente,
ora si…ora no..
Respiro..
Che meraviglia! Per un momento mi ero scordata di essere in
un caffè, stavo facendo un viaggio "atomico" senza, per altro, aver
preso droghe, quando l'incredibile voglia dì fare la pipì mi ha riportata alla
realtà. Ma resisterò, perché quando ti prende il momento creativo devi
approfittarne e non smettere di scrivere .. finche quasi non te la fai addosso!
Nel frattempo ha cominciato a piovere forte, davanti a me si
è seduta una coppia di ragazzi, bevono il loro caffè americano medio
riccamente decorato da un etto o due di panna montata con sopra un topping al
caramello e al cioccolato bianco. Li invidio, vorrei mangiarmi anche io tutta
quella panna, ma non posso proprio, lascio le mie abbuffate a momenti peggiori,
momenti di sconforto e incazzatura.. ora sto così bene... Siamo io, il mio
caffè, la pioggia fuori e il mare..
Recentemente ho letto un libro di Alessandro Baricco
intitolato "Oceano mare", mi vergogno di aver aspettato tanto. E'
davvero bellissimo! Certo, è una scrittura un pò particolare e non a tutti
piace, ma per quanto mi riguarda è uno dei libri più belli che io abbia mai
letto, non solo perché parla di mare, ma perché descrive esattamente come IO lo
vedo.. sarà che abbiamo il nome in comune, ma questo scrittore ha letto nella
mia mente, anzi no, meglio, nella mia anima.
Non posso non riportarvi almeno
due delle frasi che più preferisco di questo meraviglioso scritto:
"Ma soprattutto: Il mare chiama. lo scoprirai,
Elisewin. Non fa altro, in fondo, che questo: chiamare. Non smette mai, ti
entra dentro, cel'hai addosso, è te che vuole. Puoi anche far finta di niente,
ma non serve. Continuerà a chiamarti. Questo mare che vedi e tutti gli altri
che non vedrai, ma che ci saranno, sempre, in agguato, pazienti, un passo oltre
la tua vita. Instancabilmente, li sentirai chiamare. Succede in questo
purgatorio di sabbia. Succederebbe in qualsiasi paradiso, e in qualsiasi
inferno. Senza spiegare nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre un mare, che ti
chiamerà."
e ancora..
"Io salverò vostra figlia. E lo faro con il
mare." (le ho salvate tutte nel pc le frasi che mi piacciono di questo
libro.. poi un giorno, forse, vi racconterò anche il perché).
Poesia..
I due ragazzi si sono alzati e al loro posto si è seduta una
signora molto anziana, con evidenti problemi di trucco: un rossetto rosa quasi
fosforescente e decisamente sbavato, un ombretto azzurro chiaro steso alla
rinfusa e due pomelli rosa acceso sulle guance. Il tutto condito da una
pettinatura anch'essa discutibile e da un abito nero a fiorellini dorati lungo
fino alle ginocchia, ricamato da una bella spilla "patacca" a forma di fiocco appuntata a livello del cuore.
E' come la tavolozza di un pittore, piena di colori
buttati a caso, con forme e consistenze diverse, ma non posso fare a meno di
notare che in tutta quella confusione c'è un senso, come se ci fosse un filo
logico nell'illogico.. più la guardo e più mi sembra bella.
Forse è perché
sorride, in continuazione, ma non un sorriso finto, tirato, o da matta, un
sorriso vero, di quelli che si fanno con gli occhi. Forse sta pensando al suo
primo amore, quel ragazzo alto con i capelli neri e quegli occhi del medesimo
colore che le hanno toccato l’anima, colui che la prendeva per mano e le faceva
sentire le farfalle nello stomaco, la persona che qualche anno dopo ha sposato
e la stessa che poi ha perso in guerra. O forse sta pensando al suo cagnolino
che la aspetta a casa, con quel muso dolce, l’aria intelligente, la coda che
manca poco si stacchi da tanto si muove e il cuore che gli sembra esplodere di
felicità. O ancora, sorride nel ricordo del bellissimo mazzo di fiori che la
figlia le ha regalato qualche ora prima, perché oggi è il giorno del suo
compleanno… oppure, anche lei, come me.. pensa al mare.
Ok, adesso devo proprio fare la pipì!
Alla radio suona Purple Rain, mi ricorda che fuori piove.. e
che io non ho l' ombrello, tra l’altro non sembra proprio voler smettere. Forse
è un segno del destino che devo mettermi in strada sotto la pioggia, forse è un
modo carino per farmi capire che dopo una giornata intera in giro tra Parma e
Firenze è arrivata l'ora di farmi una bella doccia.
Oppure..
è un altro regalo
del cielo…
per farmi assaporare un po’ di mare…
Ale Miele Nikita